martedì 5 febbraio 2013

corrispondenze


c'era una volta una bicicletta, un cappello, un nome, ripetuto due volte, tre, un angolo, girato. era la stessa bici forse, forse no, qualche anno dopo, qualche libro dopo, qualche parola, silenzio e cappuccino dopo.

oh cuore, che volasti troppo vicino al sole e ti infrangesti per mai più riaverti.

l'altro giorno ho buttato via chilometri di parole, parole appartenenti al passato, al futuro scarso delle probabilità improbabili, all'imbarazzo delle passioni sconvenienti, a notti insonni passate a scrivere sotto l'effetto della luce allucinogena di un lampione fuori dalla finestra...

roba che faceva un po' ridere, ecco.

che mamma birichina...

adieu

c'era una volta che ero incinta di parecchi mesi, seduta fuori da stockmann, con le gambe sopra la sedia di fronte alla mia, e mangiavo un gelato di ben&jerry, il primo e l'ultimo della mia vita, credo, in coppetta. c'era sole, tanta gente, faceva caldo e il traffico scorreva rumoroso, a singhiozzi. poi improvvisamente si è fermato tutto, il mio sguardo si è alzato in aria con la precisione di un magnete e si è appoggiato per un istante sul vetro di un pullman fermo lì davanti. in quel nanosecondo il tempo, il traffico, la città, il mondo, l'universo e tutte le probabilità delle galassie parallele sono esplose in un corto circuito, perché sul pullman c'era una faccia, una faccia che mi stava spiando e che probabilmente mi aveva spiato per tutta la durata della sosta al semaforo, una scarica di attimi, muti, senza ossigeno. la faccia stava guardando me, bellissima come mai prima, pensai con senso di rivincita, con i capelli biondi chiusi in una crocchia, con in grembo un figlio, un figlio non suo, non di quella faccia, un figlio ancora senza faccia, senza nome, e chissà cosa stava pensando, rimpiangendo, ammirando o sognando quella faccia, perché quando ha visto che di colpo il destino cecchino aveva tirato il mio sguardo sul suo, si girò velocissima, evitando di dover sostenere l'incontro. allora anch'io per riflesso, delusione, sorpresa, dispetto, pudore, orgoglio, paura o vergogna mi divertii a lasciar correre via lo sguardo, come se la faccia fosse davvero parte di un unico nulla tutto da tralasciare, come se davvero fosse niente su di cui soffermarsi... e mentre guardavo altrove, pesando la sosta che ancora durava, facendo lo sforzo di portare il cucchiaino di plastica alla bocca con lo stesso ritmo di prima, senza inghiottire per paura di far esplodere il mondo, perché tutto -anche il rumore- si era fermato, mi chiedevo se la faccia stesse guardando ancora anche lei altrove, facendo come me finta di niente, facendosi come me anche lei le stesse domande, giocando come me allo stesso gioco. fu l'ultima volta, quella, che io e la faccia giocammo insieme ad un gioco senza premi, di cui nessuno dei due secondo me aveva mai ben capito le regole.

lunedì 31 dicembre 2012

beautiful 2013

as I walk through the valley of the

SHADOW

of death

I shall fear no evil for

the lord...

is there

and I saw three man
in black
2 + 1

and I saw two shadows

2

and I saw the rain
underneath a street light

lamp post

rain

under artificial light

and above the light fireworks

and above the fireworks black sky

and outside the school more shadows
many people

and my cigarette
upright
like a tower

a towering babel

and then the cinder fell

and the shadows got faces

and the passers by were familiar again

perspective

and the street was white

and the trees were black

on the white background

and our shadows are disproportionate

the bearded man is huge

and the woman is small

military hat

two purjevene

kaksi

one stormy one with a bullet underneath

last year wings

and a scorpio tale

for Lúpo

tales of poetry

and beauty

everywhere

pantofole

a pair of comfortable slippers

3 cigarettes you left me

I will love you

for ever

domenica 30 dicembre 2012

interfering

...
i semi crescono
una volta seminati poi crescono

grow with me
next to me

water is ok from above and below
but if you want to stay with me

grow with me
next to me

leaves touch
now

trenta

ma si può
ruisleipä
insonnia
bradipo magari
trenta tweet il trenta di dicembre
certe cose sono tristi intrinsecamente
ma non c'entra
pensiero fugace
aspetta t'acchiappo
spararsi in testa
per la confusione che fai quando ti fai guidare dalle idee
bisogna sapersi fermare
riportarsi con i piedi per terra
feet on the gro-und
and we're burning it do-wn
this
girl is on
fi-re
this
girl is on
fi-ah-a-a-a-a-re
...
boh
pori jazz 2000 qualcosa
bello
non era jazz ma era bello

mercoledì 26 dicembre 2012

hamstering

Hreggi mi ha insegnato a buttare via le cose che non servono, perchè non servono.
Hreggi mi piace.
È bellissimo.

I'm getting there.

lustri

per le donne contano i lustri, i quinquenni. è così che ci misuriamo col mondo e con noi stesse, con la vita, con le aspettative, i sogni, i risultati, i desideri, le fantasie, la realtà.

il mio quindicesimo compleanno non lo ricordo, ma ricordo benissimo sia il ventesimo che il venticinquesimo.

il prossimo numero sarà 30. rotondissimo e bellissimo, maturo come una mela da morsicare. voglio festeggiarlo come si deve. mi devo scimunire come mai prima. devo celebrare tre decenni di vita pura, liquida e perfetta in modo degno.

prima di arrivarci mi devo graffiare la pelle in due posti almeno. poi si può voltare pagina e iniziare il prossimo capitolo.

come stanno le cose

non apro un libro da circa 4 anni. non leggo notizie da circa 4 anni (apparte quelle che mi arrivano per forza di cose attraverso chi ho intorno...)
prima, quando ero "connessa" e c'ero dentro, ero di fuori. ma proprio fuori.
la vita che avevo nella testa era totale. overwhelming. la vita che vivevo nella vita non era vita.

mismatch.

allora un bel giorno ho deciso che era ora di staccare la spina,
accendere il cervello - o spegnerlo - a seconda delle interpretazioni,
e iniziare a vivere

allineare un secondo la realtà con le idee, le parole con le azioni, i principi con i passi, chiamalo come cazzo ti pare. seguire il cuore, live a little, get a life, mandare tutti in culo. boh.

allora in questi quattro anni sono stata impegnatissima a vivere. la mia vita. quella che prima quasi quasi mi passava davanti senza che riuscissi neanche a sfiorarla...

prima
ero sposata, mi ero appena comprata casa (o se l'era comprata il mio ex per sé e sua mamma, a seconda delle interpretazioni*) e sembrava che tutto andasse a gonfie vele
era la casa dei sogni, l'uomo dei sogni (vabè, sì, dài, poverino!), tutto perfetto. potevo morire.

era questo il problema, che non ero pronta a morire.

allora purtroppo o per fortuna un giorno il sogno si è infranto, l'ho infranto io, con la leggerezza con cui si fa scoppiare una bolla di sapone che però era fatta d'acciaio inossidabile, una trappola di ferro...

fatica
dolore
inevitabili
grido

era l'estate del mio 25 compleanno ed io, seduta su un divano bianco enorme da 3.500 euro, nella mia casina tutta bianca enorme da parecchi più euro, arredata appena appena da me con tutti i miei bei soldini guadagnati col mio primo lavoro d'ufficio, casina con tutti i suoi bei lumini, con tutte le sue piantine di bamboo, le statuine del buddha, le candele e i regali di nozze finalmente messi in ordine (dopo 6 anni di provvisorietà)... mi sono finalmente sentita in gabbia, intrappolata come un uccellino, incatenata come una pantera e depressa, come una bestia in cattività. e se fino a quel momento avevo vissuto rimandando tutto a quel momento di perfezione, ora che la perfezione l'avevo sotto mano capivo che era stato tutto un inganno. ho iniziato a fumare, mi sono immersa nella politica, nei commenti di un blog giornalistico in cui mi dissero che ero Grace di Dogville. ero sola, disperata e vecchia, marcia, brutta, putrida, borghese, ipocrita e triste. rovinata a 25 anni. eppure se guardi la foto di me seduta su quel divano, mentre guardo fuori dalla finestra verso il lago al tramonto... ero bellissima...

insomma ho preso le chiavi di quella carriola che mio marito chiamava macchina ed ho portato tutto via. tutto nel senso tutte le mie cose, quelle che all'epoca contavano davvero: i diari, le foto, i ricordi, un angioletto di gesso... a lui ho lasciato il parquet, i muri che non mi aveva voluto far dipingere, il panorama sul lago in cui da quella parte di spiaggia lì nessuno dei due si sarebbe mai immerso, le tende bianche, le lenzuola di seta, il mutuo e tutte le cosine preziose preziose più di me e della mia presenza. il vuoto. ciao. addio per sempre.

addio per sempre era il suo, non il mio. io non avrei voluto escluderlo dalla mia vita. fu lui a dirmi che o era il possesso o niente. strozzino.

ho fatto quattro piroette, mi sono sfracellata su tre muri, rompendomi sempre la testa e un paio di volte anche il cuore...
una pazza disperata che fa finta di avere tutto sotto controllo
it's the pain dicevano
vabè. ragione.

ho vissuto per un po' sommersa nel buio, in tutte le mie vecchie cose, scatoloni, libri... in un'altra casina vicino ad un altro laghetto, tutto più piccolo, tutto più mio, tutto più intimo e fosco, silenzioso.

bag lady

...the other woman

un giorno ho trovato un uomo che era rimasto solo con due figli, perchè la tipa anche lei gli aveva lasciato il vuoto. se n'era scappata altrove, di fretta. ho deciso che lui mi piaceva e che sarebbe stato un buon padre per mio figlio. mio figlio che doveva nascere per forza prima che io compiessi trent'anni e qualcosa mi diceva che sarebbe stato maschio. e il nome, che l'ex marito proprio non capiva - sono segni del destino - doveva essere Lupo. Perchè un nome più bello non riesco ancora a trovarlo.

Lúpo, oggi, ha un accento islandese, come il suo papà, ha un anno e tre mesi e sorride.

io sono alla soglia dei trenta e non mi manca niente. mi piace dove sono e mi piace chi ho intorno. sono pronta a riprendere in mano un libro e a riaccendere / spegnere? il cervello (non è che non ci abbia provato in tutto questo tempo... ma non avevo la testa... -per spegnere il cervello- ero troppo impegnata ad aggiustarmi la vita...)

ieri, rileggendo mammamia ragazzi, ho deciso che era ora di riprendere a scrivere. vediamo se riesco a trascrivere un po' di vecchi appunti.
buona lettura.



*non che avessero tutti i torti, poverini, d'altronde cosa vuoi che ne sapesse di economia domestica una poppante...

ormai si continua

stasera sono tornata a rileggere mammamia ragazzi...
e piango...

adesso le immagini sono in parte sbiadite e in parte più chiare
capisco tutto con rinnovata saggezza...
e si ammorbidisce il cuore
compassione e nostalgia
ma la forza delle parole rimane...
il ricordo acquista valore e sigilla la storia
faccio amicizia con questa me che non sono più io
mi ringrazio per avere scritto
per avere avuto il coraggio di mettermi a nudo nonostante le insicurezze

ormai si continua, ragazzi. anche se ho cambiato stanza si continua!

trascriverò tutti gli appunti che ho nel cassetto, prometto. e pubblicherò tutto. tutto!
ve lo regalo. ormai non è più mio ma vostro, chiunque voi siate.

Lúpo, amore della mamma, oggi è natale e tu sei piccolo piccolo. sei bello come il sole e come il mare e come tutti i pesci colorati e i pappagalli e i fiori e le farfalle. sei musica, sei risate, sei la vita mia!

lunedì 26 dicembre 2011

Dissertation sur l'émancipation des femmes en réponse à une citation de Freud (vecchi appunti fb)

tekijä: Stupenda Grace päivä: 23. maaliskuuta 2011 kello 18:28

I tagged those of you who were involved in the process of me fighting against this paper, that was actually rewarding in the end... :) enjoy!
Sujet
Parlant de l’émancipation des femmes, Freud écrit en 1883 :
>. Qu’en pensez-vous ?

C’est par un tour de magie que le père de la psychologie moderne résout le petit malentendu qui semble encore parfois angoisser, à tort, trop de gens. Il écrase le moustique d'un air supérieur et voilà que, Sim Sala Bim, la solution au problème est que… tout à coup le problème n’existe pas !
> aurait peut-être répondu quelqu’un une cinquantaine d’années après, en imitant ironiquement l’absolu manque de pertinence de la flatteuse affirmation de Freud. Simone de Beauvoir expliqua bien les parallélismes et les différences entre la condition de la femme et celle du noir Américain dans Le deuxième sexe en 1949.
Cette attitude de la part des autorités de faire peu de cas de la condition féminine a sûrement fait enrager les femmes luttant et mourant pour leurs droits au XIXème siècle, et relire ce type d’affirmations doit provoquer au moins un amusé, petit désagrément chez les gens sensés de n’importe quel sexe aujourd’hui. Mais est-ce que ce n’est pas par un coup de génie, qu'il soit volontaire ou non, que Freud nous offre un exemple concret de la notion de déni et en même temps une solution ? On n’appelle pas un homme un maître pour rien et si, chez lui, à son époque, l’émancipation des femmes n’est pas son problème, chez nous, aujourd’hui, rien ne pourrait être plus correct !
Qu’est-ce que l’émancipation ?
Nous avons beaucoup réfléchi à la charmante provocation du psychologue. Nous en avons considéré les implicites, la référence au jeu de la séduction, au jeu de pouvoir. L’insulte cachée derrière le compliment. L’oppression cachée derrière la caresse. Nous avons pensé à un million de perspectives et de tons pour attaquer ce problème, nous avons regardé le monde du XIXème siècle et le monde d’aujourd’hui, où les vieilles chaînes persistent là où règnent la pauvreté et le manque d’éducation. Nous nous sommes efforcée d’observer le lien indissoluble entre homme et femme et à leur interdépendance pour la continuation de l’espèce, aux dilemmes que cela pose au moment de parler d’indépendance, de liberté, ou d’émancipation. Nous avons ri, en en discutant avec un gentleman féministe, à l’idée que si Freud pensait aux femmes comme à des êtres beaux, charmants et doux, il n’en avait peut-être pas rencontré beaucoup !
Nous avons ainsi pensé fabriquer tout un nombre de thèses pour discréditer son opinion à l’aide de citations d’autres psychologues prestigieux ou de grands noms de l’histoire du féminisme. En nous retenant, en nous contenant tout le temps pour ne pas faire l’erreur de tomber dans le ridicule, dans la rhétorique, dans le stéréotype d’une femme irritée que personne n’aurait envie d’écouter. Mais pourquoi ? Pourquoi tant d’effort si tout au fond de notre esprit la réaction la plus sincère était tout simplement le refus de relire cette citation et de réfléchir à une réponse sérieuse, polie et élégante ? Pourquoi tant d’attention et de temps précieux consacrés à des mots imbéciles qui ne provoquaient en nous qu’un sentiment d’ennui ?
Enfin, il nous a paru inutile de nous mettre à mener une guerre qui a déjà été menée et gagnée pour nous. Parce qu’en Finlande, en 2011, les femmes ont la possibilité de dédier leurs efforts à autre chose. Les médecins, les ingénieurs, les présidents de la République, ainsi que les ouvriers, les étudiants et -pourquoi pas- les psychologues dépourvus de pénis, ont le sacro-saint droit de ne pas se plier aux insultes d’un vieux maniaque que tout le monde connaît pour son obsession, il y a deux cents ans, de mener des compétitions de petit garçon dans les mauvais vestiaires.
L’émancipation ne subsiste pas si le fugitif s’efforce d’écouter et de comprendre, de l’autre côté de la mer Rouge, l’écho de la vieille voix de l’oppresseur. Ce n’est pas contre des fantômes qu’il faut se battre. Voila donc que petit à petit Freud, un peu comme l’image du grand dieu mâle à la barbe blanche, un peu comme le petit moustique à la voix gênante, Sim Sala Bim, il meurt. Parce que chez nous, comme chez lui d’ailleurs, l’émancipation des femmes n’est pas son problème, et c’est pourquoi son opinion, franchement, ne nous intéresse pas.

tired of being nice (vecchi appunti fb)

tekijä: Stupenda Grace päivä: 18. maaliskuuta 2010 kello 2:38

There are holes in the heart and mere scratches on the ego. Knowing the difference between the two is a sign of wisdom. Admitting the difference between the two would make a lot of sense sometimes. On more than a phylosophical level I suppose.

There are bonds that shine so bright it throws a dark shadow all around over the faces of those who were never really there when you needed them the most. Hands that never picked up the phone to give you a call when you were falling apart. Ears, that only listened when they needed a juicy piece of gossip to walk around town. Mouths, that only spoke to get praise in return.

I don't have nearly as many friends as I would like to believe -no, and neither do you my friend. So why don't we cut the crap and turn the lights off on this fucking maskerade?

Some relationships are just plain hurtful and all they have to offer is disappointment, lookwarm engagements, jealousy, crap. Why the hell do we hang on to people who'd be better off if they saw us miserable, ill, ugly, stupid, and unhappy?

"Things we won't do for love..."

Some like winning arguments, others like winning friends. Guess which ones get to share my victories. Some have everything and they feel like they got nothing, others have nothing and they feel like they got everything. Guess which ones get to sit at my table.

The armor gets thicker and thicker by the hour, as the inside grows softer, sweeter, and more precious. Reserved to the wise and lucky few who had the courage to dive deeper than the surface.

Speaking my mind will get me into trouble some day.
Learning to express feelings is exhausting.

c'era una volta (vecchi appunti fb)

tekijä: Stupenda Grace päivä: 22. syyskuuta 2009 kello 15:43

C'era una volta una principessa
C'era una volta le magiche chiavi
Quattro fortezze nascoste nel bosco
E tutto quello che tu speravi
C'era una volta un tesoro nascosto
C'era una volta il tuo cuore
C'era una volta che il gioco è finito
C'era una volta il potere

imprevisti... (vecchi appunti fb)

tekijä: Stupenda Grace päivä: 16. syyskuuta 2009 kello 18:42

Ciao! Mi scuso per la lunga assenza ma un pistone traditore ha scavato un "buchetto" nel motore della mia carriola, che si è fermata su un'autostrada tedesca all'altezza di un paesino chiamato Niemegk. Appena ho raggiunto la corsia di emergenza (quando ho visto uscire dal cofano dei pezzi di materia e una sbuffata di fumo nero ero un paio di corsie più a sinistra...) appena ho raggiunto la corsia d'emergenza -dicevo- non mi si riaccendeva più la macchina. Angels watching over me...???!!! Quindi mi sono trovata a dover stare ferma una settimana per aspettare che mi rimettessero in sesto il carretto.
Adesso tutto a posto. Sono a casa sana e salva e mi sto già adattando a questo suggestivo agrodolce preautunnale. Appena posso aggiungo le altre foto del viaggio. Un bacio grande a tutti!

the bigger picture (vecchi appunti fb)

tekijä: Stupenda Grace päivä: 3. elokuuta 2009 kello 18:55

Avevo in mente un'idea, un'idea su come incastrare i fili e intersecare i pezzi, poi l'ho persa. E' andata. Forse prima o poi ritorna. Anzi l'idea c'è ancora ma è la sensazione che se n'è andata. Era come se avessi trovato al contempo una soluzione al grande rebus e una ragion d'essere. La fine alle domande e l'inizio alle risposte. Avevo messo insieme dei segnali, dei segni, dei messaggi e costruito come una casa di mattoni racimolati un po' in quà e in là. Era bella... al contempo il mio posticino sicuro nel mondo, un arrivo, una sintesi di soluzione a tutti i problemi che più mi stavano a cuore, e poi però anche un germoglio, un inizio, una freschissima ispirazione...


"My world it moves so fast today
The past it seems so far away
And life squeezes so tight that I can't breathe
And every time I try to be
What someone else thought of me
So caught up, I wasn't able to acheive
But deep in my heart the answer it was in me
And I made up my mind to define my own destiny
I look at my environment
And wonder where the fire went
What happened to everything we used to be
I hear so many cry for help
Searching outside of themselves
Now I know that His strength is within me
And deep in my heart the answer it was in me
And I made up my mind to define my own destiny
And deep in my heart the answer it was in me
And I made up my mind to define my own destiny"

Lauryn Hill - The Miseducation Of Lauryn Hill

lo specchio (vecchi appunti fb)

tekijä: Stupenda Grace päivä: 12. kesäkuuta 2009 kello 16:30

Pagliaccio si fa strada tra i giocolieri, gli illusionisti e il fumo dei mangiafuoco. Trova riposo in un angolo, si strucca e si scrolla di dosso la eco degli applausi di chi da sé non sa più sorridere. Adesso è sola al buio nel fresco della notte e si gode lo spettacolo da una fessura nella tenda del grande circo.
È l'ora dei trapezisti, quelli veri, quelli che saltano nel vuoto senza rete e fanno congelare il tempo in un attimo di tremendo silenzio dove tutto è fremente attesa e presagio. Ecco il volo, il fiato sospeso, il cuore in gola e poi tac! la presa il sollievo, quattro mani salde e sicure che si afferrano coi muscoli tesi le vene rigonfie e palpitanti, poi un incontro di sguardi. Occhi fieri che si riconoscono ed accarezzano con lo sguardo l'altrui coraggio. Pagliaccio è catturata nel click di mille cartoline in bianco e nero dove ieri o domani fa lo stesso.

big mama (vecchi appunti fb)

tekijä: Stupenda Grace päivä: 27. huhtikuuta 2009 kello 23:21

chi ha avuto ha avuto avuto
chi ha dato ha dato ha dato
ho detto tutto a tutti
e forse anche troppo
a chi non meritava
e cose a metà
che anch'io non capivo
ma va bene così
e va bene così
e adesso che inizia
questo mio viaggio
se muoio domani sarà prematuro
e ognuno avrà in mano un pezzetto di puzzle
e non si incastreranno, non si incastreranno
come avrà fatto, tutti diranno,
ad essere mille in un giorno solo
ci sono venti film ma una sola attrice
ci sono mille viaggi ma un solo biglietto
sgombro il pavimento
e il sole entra leggero
da dietro le finestre
dentro a questa stanza
e tutto si riscalda
tutto profuma
di fresco pulito
dormire dormire
tra queste lenzuola
da sola da sola
estate è già domani
recupero le forze
e sono sempre io
big mama alla finestra
che stende il bucato
big mama alla finestra
che stende il bucato

surrender (vecchi appunti fb)

tekijä: Stupenda Grace päivä: 27. huhtikuuta 2009 kello 19:43

There's a lot to be thankful for in the midst of all this mess, and infinite insecurity, frailty, guilt, pain, anger, shame, confusion, judgment, condemnation, and self-crucifying thoughts, endless endless thoughts (where's the freaking switch?!) that I call life, or the present moment. Grace, grace is my name and there's a reason for that. I need to go to the river at times you know. Lay down my burdens down by the riverside, down by the riverside, down by the riverside, where Jesus listens to my blank silence and smiles at me through the eyes of a friend saying "it's ok... it's ok" - "I won't, I don't think you're crazy" - "why didn't you call?" - "woman, are you ok? let's meet!" - "ci vediamo per un caffè?" - "come stai?" - "anytime" - "here, have some Dutch tobacco, this banana will keep it moist" - "I'm happy for you, I remember your vision and I was there from the beginning and now look where this thing is going, I like this" - "do you feel like eating some more?" - "shall I make you the bed?" - "maybe we should use this money to pay for a shrink for our president so that we can continue singing next year" - "this is great" - "thank you" - "how are you feeling today?" - "I love you" - "come here" - "give me a hug" - "wake up!" - "Grazi, I feel like I'm walking alone! Are you listening to me??? What did I just say? Come on! What did I just say? You were looking in this direction and you didn't even see that I flipped the ice-cream balls! Where are you??? Stop thinking! S t o p t h i n k i n g!" - "You're too much for this world and that's why we match!" - "It's ok to follow your heart, don't feel stupid!"
Even God can't lift that weight if you're not able to forgive... yourself...
Sometimes it's ok to surrender and let them carry you, friends I mean, you need them, many of them! It would be too much for just one or two people in the condition you're in. But then you have to learn to take care of yourself. Virgos are thinkers they say, people with the tendency to live in denial, disconnected from their explosive and powerful emotions. They say it really takes someone special to see deeper and truly reach us, connecting it all again... I must have had a lot of special people around lately... This guy told me I looked like shit this morning and then bought me a croissant, he said I'm sorry, I didn't think you were really feeling that bad, and my friend wants to go jogging with me now. The cleaner said good morning and my colleague smiled hi even though she was pissed at who knows what. Then I got a promise, a precious promise: "I won't". That was good. Very good. Gave me peace.
Life happens all around and I'm realizing only now that I don't have enough strength to jump right back into it just yet; I might know what I want but I might also be deceiving myself... I guess I've been half-dead lately, giving clear signals of wild insanity that looked awesome to me but pretty suspicious to the rest of the world, like you know this fish out of the water before she dies? Flip-flap! Flip-flap! Flip-flap! Flip-flap!!! Flip... flap... flip... fl... p... f....................................
The sun keeps rising although you'll never find the string to pull it up and down at your wish.
Give thanks through your tears girl, like a good old pentecostal. Great is your mercy, great is your mercy, great is your mercy. Always give thanks.
Learning to just let yourself be is not easy when you're miserable, I mean seriously plain miserable. It would be easier to smile... and I've done it for a while. Now I'm just tired. "If I met me in the street I'd slap myself" someone said. Maybe because you have to come to terms with the fact that you're actually miserable... and that sucks. No-one can make you less miserable if you don't want to be, and that's a simple truth. But sometimes there are periods in which you just HAVE TO BE miserable, because there's no way you can get out of that pain if not "through" it, even when you try to numb it hitting brick walls...
So I kept myself company these days and painted, sipping this fantastic white wine and smoking my Dutch tobacco, listening to good music... but then what? It gets freaking boring!! And I get lonely man!! I mean I don't "need" anybody around in a needy way, but it's so much better when there is actually somebody!! I'm starting to understand people with pets. I really do understand them now, the need for company and unconditional affection... Being able to share the beauty of that evening sun and your candle light with something else... alive...
"La mamma, she feeds us..." they said, and that felt PRETTY DARN good! My heart almost exploded, and for a moment I was ageless and beautiful, gloriously fat and complete, I could see my grandchildren running in a beautiful garden. Then the guests all left too soon and the house was empty again. Me and that beautiful evening sun just for me, hence nobody.
I toast to my first true love, to the endless pain that softens my heart and proudly decorates my face with early wrinkles, to the girl-power girls and to the gentlemen who know when to offer you friendship. I toast to everything, ugly and beautiful, essentially human, like abuse, and mistakes, and the sins that keep me humble, disgusted at my miserable self, asking myself for forgiveness on my knees. My sexy, spotless, beautiful knees.

what a day, what a day (vecchi appunti fb)

tekijä: Stupenda Grace päivä: 24. huhtikuuta 2009 kello 18:46

Aknowledging the present moment is a skill. Living in it takes balls. Not everybody has the strength to do it though... and it's a high energy consumption business. Quite draining actually. Exhausting. And if you manage to be able to do some trippin on the way... with your mind I mean, actually thinking you know where you're headed, God bless you, because that's exactly what will eat you alive. You know what you want and you'll know when you see it... or will you? So where are we headed anyways? I don't know. Will you hand me the fucking compass please? Nope. And don't even dare to reach conclusions because the minute you speak them out they lose meaning. Plus there's no user guide, no instructions manual... only patterns to be either followed or avoided. Can you see them? Well good for you... but the truth is you'll keep hitting your head on that same brick wall until you die, because you know what? That's the meaning of life! Woo-hoo! :D

martedì 22 febbraio 2011

fortissimo!

per noi che spesso ci dimentichiamo di guardare alle stelle
a volte in terra la neve luccica fortissimo

venerdì 18 febbraio 2011

Le lettere d'amore, Roberto Vecchioni

Fernando Pessoa chiese gli occhiali
e si addormentò
e quelli che scrivevano per lui
lo lasciarono solo
finalmente solo...
così la pioggia obliqua di Lisbona
lo abbandonò
e finalmente la finì
di fingere fogli
di fare male ai fogli...

e la finì di mascherarsi
dietro tanti nomi,
dimenticando Ophelia
per cercare un senso che non c'è
e alla fine chiederle "scusa
se ho lasciato le tue mani,
ma io dovevo solo scrivere, scrivere
e scrivere di me..."
e le lettere d'amore,
le lettere d'amore
fanno solo ridere:
le lettere d'amore
non sarebbero d'amore
se non facessero ridere;
anch'io scrivevo un tempo
lettere d'amore,
anch'io facevo ridere:
le lettere d'amore
quando c'è l'amore,
per forza fanno ridere.

E costruì un delirante universo
senza amore,
dove tutte le cose
hanno stanchezza di esistere
e spalancato dolore.

Ma gli sfuggì che il senso delle stelle
non è quello di un uomo,
e si rivide nella pena
di quel brillare inutile,
di quel brillare lontano...

e capì tardi che dentro
quel negozio di tabaccheria
c'era più vita di quanta ce ne fosse
in tutta la sua poesia;
e che invece di continuare a tormentarsi
con un mondo assurdo
basterebbe toccare il corpo di una donna,
rispondere a uno sguardo...

e scrivere d'amore,
e scrivere d'amore,
anche se si fa ridere;
anche quando la guardi,
anche mentre la perdi
quello che conta è scrivere;
e non aver paura,
non aver mai paura
di essere ridicoli:
solo chi non ha scritto mai
lettere d'amore
fa veramente ridere.

Le lettere d'amore,
le lettere d'amore,
di un amore invisibile;
le lettere d'amore
che avevo cominciato
magari senza accorgermi;
le lettere d'amore
che avevo immaginato,
ma mi facevan ridere
magari fossi in tempo
per potertele scrivere...